Si tinge di verde il nuovo volto di MGI che adotta un modello di business sostenibile ed integrato per cogliere le opportunità che mettono al centro energie rinnovabili e riduzione degli scarti.
«L’adozione di modelli in linea con i principi dell’economia circolare e dar concretezza all’innovazione sostenibile è tra le priorità strategiche del nostro Gruppo – dichiara Paolo Agonigi, Amministratore Delegato – Dall’escavazione alle lavorazioni, dallo stabilimento alla mobilità, il nostro nuovo modo di lavorare si collocherà sempre di più in un approccio che sta pienamente dentro la green economy, impegnato a ridurre i consumi di energia, ridurre le emissioni di CO2, ridurre gli scarti, reimpiegare con intelligenza le risorse naturali. Grazie all’impegno di tutti, MGI è oggi un’azienda più sostenibile ed efficiente, con una roadmap strutturata per incrementarne l’eco-efficienza attraverso una serie di soluzioni innovative ed una maggiore capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti» spiega Agonigi.
L’agire MGI si basa su un paradigma economico che ripensa i modelli di consumo lineari, favorendo l’energia verde e riducendo gli sprechi. Si basa su 5 pillars:
CAVA. L’implementazione di macchinari per taglio di materiali lapidei con filo diamantato e sistemi avanzati di ultima generazione ideati e progettati per migliorare le performance produttive permette di diminuire notevolmente l’impatto ambientale. Sia riducendo il trauma che subisce la montagna sia generando meno informi rispetto alla percentuale dei blocchi e quindi meno scarti di lavorazione. Un altro aspetto importante riguarda le riquadrature dei blocchi che nel distretto di Carrara vengono fatte con macchine a secco, così la marmettola (detrito) che si forma dalle lavorazioni della pietra come residuo dall’attività di estrazione e/o segagione viene raccolto e correttamente smaltito, non finisce nelle falde nè abbandonato nell’ambito dell’area di cava, dove resterebbe esposto all’azione degli agenti atmosferici meteorici generando un notevole impatto sull’ambiente, in particolare sulla risorsa idrica. La programmazione coordinata delle attività di coltivazione e l’attivazione di tutte le procedure finalizzate all’eliminazione, o almeno alla mitigazione ove ciò non fosse possibile, degli effetti ambientali negativi generati è una priorità. Lombarda Marmi, azienda parte del Gruppo MGI, in particolare ha avviato un processo di certificazione del sistema produttivo; garantendo maggiormente i clienti e collaboratori sulla qualità del prodotto, sulla sicurezza dei luoghi lavorativi e sull’attenzione sempre costante nei confronti dell’ambiente, in quanto aspetto fondamentale della vita di tutti. È la prima azienda in assoluto nel distretto di Botticino (BS) ad avere un sistema produttivo certificato ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001.
PROGETTAZIONE. Grazie ad un Design Thinking orientato ad un cambiamento culturale a favore di una progettazione che tiene conto del riuso degli scarti e della minimizzazione degli sfidi, il ripensamento del modello di business in un’ottica circolare rappresenta una forte spinta all’innovazione a casa MGI. Uno dei più recenti progetti portati a termine, le 7 maestose colonne del tanto atteso One Vanderbildt, ciascuna alta fino a 15 metri con diametro di circa 2 metri ed inclinazioni che variano da 1 a 3 gradi, è un esempio di approccio eco-saving. Sono state infatti realizzate partendo dalla selezione di grandi blocchi di marmo Statuario Caldia® True White progettando la progressione del taglio all’interno del blocco abbattendo al massimo lo sfrido.
TRASFORMAZIONE. Facendo tesoro dell’importanza di scegliere il meglio che la natura ci mette a disposizione in ogni preciso momento, si impone sempre di più la necessità di sensibilizzare progettisti ed architetti sulla conoscenza dei materiali per poterli utilizzare nelle loro variazioni in modo più intensivo. L’apprezzamento anche di materiali ‘non uniformi’ consente di ridurre lo scarto e di muoversi più agilmente in un mondo, quello dei marmi, e più in generale delle pietre naturali, vasto ed articolato, dove la natura non produce niente “in serie” ed ogni lastra di materiale che viene estratto è un pezzo unico ed inimitabile. Sfruttare pienamente questa ampia gamma di sfumature e “nuances” cromatiche rappresenta un importante contributo a valorizzare il materiale, ma anche a intercettare il futuro e durare nel tempo.
LOGISTICA. Le lastre sono riunite in bundles da 8 a 15 lastre ciascuno – a seconda dello spessore – confezionate in strutture di legno. Allo stesso modo i semilavorati vengono riposti in casse di legno prima di essere caricati su camion o container. Oltre a contenere e proteggere il materiale durante il trasporto e la movimentazione, l’imballaggio è un importante asset attraverso cui MGI dichiara il proprio impegno per sviluppare soluzioni più sostenibili. Il legno è infatti certificato con il Marchio Fitosanitario Volontario FITOK. Pur essendo un materiale 100% biodegradabile e sostenibile, talvolta la sua superficie ruvida o porosa può generare delle condizioni sfavorevoli per i microorganismi, rappresentando un canale di introduzione e diffusione degli organismi nocivi. MGI ha scelto di utilizzare sempre legno di abete trattato con fumigazione prima della spedizione per diminuire il rischio di possibili infestazioni ed evitare la proliferazione di microbi che possano moltiplicarsi localmente con impatti economici ed ambientali sul patrimonio forestale mondiale. Sostenibilità significa anche dare ai clienti la certezza di non danneggiare i patrimonio ambientale native.
STABILIMENTO. La gestione idrica e quella energetica rappresentano il focus principale delle attività produttive connesse con le attività esercitate nello stabilimento. I macchinari per la lavorazione dei materiali lapidei richiedono infatti significative quantità di acqua e di energia. Per quanto riguarda il primo punto, oltre all’impianto che utilizza acqua pulita su ugelli molto sensibili, che altrimenti si otturerebbero con acqua impura, vi è un impianto che sfrutta acqua reflue filtrate e riutilizzate. La creazione di un circuito semichiuso – nei limiti della fattibilità – incide notevolmente sul risparmio dell’acqua di falda. Relativamente al secondo punto il percorso virtuoso segue interventi di efficientamento per gestire meglio l’intensità energetica in un contesto, quello della lavorazione delle pietre naturali, di macchinari energivori. Partendo dal fotovoltaico, che di per sé produce energia pulita, MGI si arricchisce di nuovi fattori competitivi. Sul tetto industriale sono stati istallati 3.000 mq di pannelli solari per realizzare un impianto da 300 kWp che produce 1,5 MWh e permette di beneficiare di una riduzione dei consumi energetici fino al 70 % grazie all’autoconsumo.
MOBILITÀ. Con questa particolare sensibilità in MGI anche la mobilità diventa elettrica. In prospettiva di una proattiva politica di ‘trasporto intelligente’ è stata installata una colonnina fornita con due prese in corrente alternata da 22 Kw per alimentare mezzi ibridi o a motore elettrico. Per il ‘battesimo’ ovvero la prima autovettura la scelta si è rivolta su Tesla Model 3 (long range), a febbraio 2021 l’elettrica più venduta d’Europa. I vantaggi di Model 3 sono noti. Costi minori rispetto ai veicoli a combustione, ottime performance di guida e conseguenti ricadute positive sulla qualità dell’ambiente. La flotta aziendale si comporrà in prospettiva interamente di vetture a zero emissioni (sia mini van che nuovi muletti e monopattini per lo spostamento dei dipendenti su grandi spazi).
Il nostro impegno per l’ambiente
Le emissioni di CO2 evitate sono un indicatore dei benefici ambientali derivanti dal mix delle risorse utilizzate nei processi produttivi e dall’efficienza che accompagna le fasi che vanno dal loro impiego agli usi finali dei vari prodotti. Sono in seguito riportate (per stime, per calcoli) le emissioni di CO2 evitate grazie alla sostituzione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili alla produzione termoelettrica fossile considerata altrimenti necessaria. Esse sono valutate moltiplicando la produzione di energia elettrica ottenuta dal nostro impianto fotovoltaico per l’emissione specifica media di CO2 della produzione termoelettrica tradizionale.